Storia

La storia di Mesocco è un tutt’uno con il suo Castello, il quale, a partire dagli inizi del XIII secolo costituiva il vero e proprio centro feudale dell’intera Mesolcina: esso funge dunque da solco percorso da tutte le vicende politiche della regione.
Sul finire del primo millennio la Mesolcina apparteneva probabilmente alla contea della Rezia Superiore, ma poco si sa sulla sua reale situazione politica.
Gli inizi della dominazione dei De Sacco-Mesocco sulla Mesolcina restano altrettanto oscuri, tanto più che non è risolta la questione sulla genealogia di questo casato, documentato per la prima volta con “Heberhardus de Sacco” nel 1137-39. Si possono solo supporre legami parentali con gli Udalrichinger che furono per un certo periodo conti della Rezia Superiore. Nel XII secolo i de Sacco-Mesocco hanno in ogni caso il dominio sulla Mesolcina. Il progressivo ampliamento dalla dominazione della Valle a quella di tutto il territorio avviene nel corso dei secoli XIII e XIV. Casati minori vengono cacciati e sottomessi; rami cadetti dei De Sacco-Mesocco risiedono fino al XV secolo in altri castelli della Valle (Norantola, Torre Fiorenzana, Roveredo, San Vittore, S. Maria in Calanca).
Sotto il dominio di Alberto De Sacco-Mesocco, arrivato al culmine del suo potere nei primi anni del XV secolo, il casato cade sempre più sotto l’influenza della Lega Grigia e viene coinvolto nei conflitti tra i cantoni centrali della Confederazione e il Ducato di Milano. Nel Castello di Mesocco, centro del potere feudale della Valle, si sviluppa da un lato una dispendiosa vita di corte, caratterizzata da uno sfarzo principesco, ma dall’altra la potenza dei De Sacco-Mesocco viene continuamente corrosa da pressioni politiche esterne e difficoltà interne causate dai sudditi. Nel 1458 i conti Enrico e Giovanni De Sacco-Mesocco stipulano col monastero di Disentis un contratto di legislazione regionale nel quale si impegnano a lasciar libero l’accesso alla fortezza di Mesocco ai monaci.
Per impedire lo sgretolamento del proprio dominio, nella seconda metà del sec. XV i De Sacco-Mesocco si appoggiano sempre più a Milano, intorno al 1479, tuttavia, il conte Giovanni Pietro passa, in occasione della battaglia di Giornico, all’esercito confederato-grigionese. Truppe milanesi, intenzionate a impossessarsi cautelativamente della fortezza di Mesocco, vengono precedute da truppe della Lega Grigia che tengono occupata la rocca. Nel 1480 Milano inizia però trattative col conte Giovanni Pietro per l’acquisto della Mesolcina, ma si ritira per non irritare i Confederati, delegando le trattative a un prestanome, Gian Giacomo Trivulzio, condottiero e consigliere del Duca, il quale riesce ad acquistare la Mesolcina il 20 novembre 1480. Questo passaggio di proprietà scatena nella Valle sommosse che si protraggono per molti anni. Già il 23 novembre successivo truppe della Lega Grigia occupano il Castello di Mesocco per impedire la sua traslazione al Duca di Milano. Una sentenza federale porta nel 1481 alla cessione della fortezza al Trivulzio, ma l’opposizione dei valligiani si placa soltanto nel 1483, quando il Trivulzio si impegna a tenere aperta la Fortezza di Mesocco alla Lega Grigia.
I sudditi irrequieti, la pericolosa vicinanza dei bellicosi Grigionesi, la precarietà dell’appoggio milanese e altri motivi conducono, dopo il 1485, al distacco del Trivulzio da Milano. In quegli anni, con l’aiuto di maestranze italiane, egli trasforma il Castello di Mesocco in un’imponente roccaforte nella quale deposita una grande quantità di armi e in particolare un notevole parco di artiglieria; ciò nonostante, nel 1496, egli entra nella Lega Grigia impegnandosi a rifornire di armi e provviste le fortezze di Mesocco e Roveredo (il cosiddetto “Palazzo Trivulzio”, nel quale era collocata una parte dell’amministrazione feudale) e metterle a disposizione dei Grigionesi in caso di guerra. Nella guerra di Svevia del 1499 e in successive campagne militari i Grigionesi approfittano ripetutamente dell’artiglieria del Castello di Mesocco.
Le esperienze della battaglia di Musso inducono nel 1526 i Grigionesi, nonostante i timori Confederati, allo smantellamento del Castello di Mesocco. Nel 1549 i Mesolcinesi si riscattano dalla dominazione del Trivulzio entrando a far parte, nel 1551, della Lega grigia.

 

Eco del monte

Appari! grido, Appari! alla montagna,
che senza fine lungo i giorni e il tempo
da me volge lo sguardo e resta sola.
Appari! la montagna mi risponde...
E questa voce non è ancora spenta
che già torna invincibile il silenzio
e l’orma antica pasce sulle rocce.

Remo Fasani

Il Comune

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